Incastonata tra i vicoli e le viuzze della Terra, il centro storico di Ostuni, l’Osteria del Tempo Perso in via G. Tanzarella Vitale 47, è uno di quegli indirizzi da segnarsi in agenda e custodire con cura.
Osteria del Tempo Perso a Ostuni
Dove tornare ogni volta che si è di passaggio in questa zona della Puglia e si ha voglia di una full immersion nei sapori della tradizione locale, oppure da segnalare agli amici, sicuri di fare bella figura.
Ci sono stata durante il mio recente tour in Valle d’Itria e sono rimasta piacevolmente sorpresa, sia dell’ambientazione sia della cucina.
Due gli ingressi dell’Osteria del Tempo Perso, che portano ad altrettante sale distinte: una con i tavoli sistemati in una sorta di museo della civiltà contadina, più adatta per pranzi di gruppo o in famiglia; l’altra, decisamente più suggestiva, ambientata in una grotta del 1500, perfetta per romantiche cene a due. La cucina comunque è la stessa e su quella andate sul sicuro.
Se non avete dimestichezza con le specialità locali, affidatevi ai suggerimenti del cameriere o, meglio ancora, fatevi portare degli assaggi del menù del giorno e pregustate una cena coi fiocchi.
Così abbiamo fatto anche noi, in una sera d’inizio novembre, e sulla nostra tavola hanno iniziato a sfilare vere delizie come il Capocollo di Martina Franca, conosciuto e apprezzato già ai tempi del Regno di Napoli e oggi Presidio Slow Food.
E poi burratine, parmigiana di melanzane, tegamino di funghi cardoncelli in crosta di pane, zucchine ripiene, tempura di zucchine con caciocavallo e acciughe.
Ad accompagnare il tutto, pane di farina di grano duro e semola integrale con le olive e, manco a dirlo, un Primitivo di Manduria.
Tra i primi, tutti a base di pasta fresca, abbiamo poi scelto gli immancabili strascinati con le cime di rapa, seguiti da costolette di agnello al forno e costine di maiale nero laccato al miele con caponata di verdure, e per finire una prelibata torta di ricotta.