Cosa vedere nel Kyushu, l’isola più meridionale del Giappone: 10 attrazioni da non perdere e cose da fare durante un viaggio in questa parte ancora poco conosciuta del paese del Sol Levante.
Il mio primo viaggio in Giappone mi ha portato alla scoperta del Kyushu, praticamente la Sicilia del Giappone, e non tanto per dire. Se il parallelo vi sembra azzardato, dovete sapere che non solo il Kyushu è considerato il luogo di nascita della civiltà giapponese, ma che qui c’è anche la più alta concentrazione di vulcani attivi di tutto il Giappone e sono ancora vive molte tradizioni ormai scomparse altrove.
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Cosa vedere nel Kyushu
1. Rilassarsi negli onsen di Beppu
Dopo un viaggio intercontinentale durato oltre 20 ore, un po’ di meritato relax ci sta tutto. Non è un caso, quindi, se la prima tappa del mio viaggio è Beppu, uno dei centri termali più famosi del Giappone, dove potete provare l’esperienza tipicamente giapponese degli onsen. Circondata dalla catena di vulcani Tsurumi e quindi al centro di una delle aree vulcaniche più attive del mondo, Beppu è perennemente avvolta da nuvole di vapore che fuoriescono dal terreno.
Vanta infatti un’eccezionale concentrazione di sorgenti geotermiche che alimentano centinaia di onsen. In pratica ogni abitazione ha la propria Spa privata e il nostro hotel Motoyu-no-Yado Kurodaya non fa differenza. Dispone infatti di piscine termali interne ed esterne dove potete immergervi liberamente e rilassarvi dopo il lungo viaggio, entrando così, dolcemente, in contatto con la millenaria cultura del benessere giapponese.
2. Scoprire il villaggio dei samurai di Kitsuki
Tra cosa vedere nel Kyushu c’è l’antico villaggio di Kitsuki. Dominato da un castello d’epoca medievale, è il posto giusto se volete ritrovare atmosfere e tradizioni old Japan, tra sale da té e botteghe di miso che risalgono al periodo Edo.
Per fare un salto nel tempo, dalla strada principale imboccate la ripida scalinata che sale in cima alla collina e vi ritroverete nella quiete dello storico quartiere dei Samurai, con i templi a pagoda, la scuola di arti marziali e le antiche residenze tradizionali circondate da splendidi giardini zen. Alcune sono anche visitabili e potete liberamente aggirarvi tra i vari ambienti separati da porte scorrevoli in legno e carta di riso, immaginando la vita al tempo dei samurai.
3. Indossare un autentico kimono
Certo che in un posto così, immaginarsi nelle vesti di una geisha (o di un samurai, fate un po’ voi) è un attimo. E trasformare questa fantasia in realtà è facile come entrare da Warakuan, un negozio sulla strada principale che guarda caso noleggia kimono (per lui e per lei) e tutto l’occorrente per la vestizione, che è più complicata di quanto si possa immaginare.
Ma non preoccupatevi. Scegliete la fantasia che preferite fra oltre 250 design diversi e solerti commesse vi aiuteranno a indossarlo cominciando dalle calze tabi (quelle con l’alluce separato). Già, perché poi, strizzate in vita da varie cinture e dall’obi, riuscire a chinarsi potrebbe essere piuttosto difficoltoso. Così vestite, vi sentirete perfettamente a vostro agio per le vie di Kitsuki, ma soprattutto avrete l’ingresso gratuito alle diverse dimore storiche!
4. Gustare la tradizionale cucina Kaiseki
Come vedete, oltre a cosa vedere nel Kyushu, c’è anche molto da fare e da…assaggiare, infatti hos coperto ben presto che non di solo sushi e sashimi si nutrono i giappponesi. La cucina del Sol Levante è tra le più raffinate del mondo e raggiunge punte di sublime perfezione nel kaiseki. Che poi sarebbe l’equivalente della nostra alta cucina, un tempo riservata alla corte e alla nobiltà, anche se in realtà è molto di più: è l’apoteosi dell’ospitalità nipponica.
Due sono infatti le caratteristiche della cena kaiseki: l’accuratissima presentazione e la freschezza degli ingredienti. In tutto erano una dozzina di prelibate pietanze, tra cui zuppa di miso, sashimi, sushi, pesce arrostito, filetti di carne di Kobe, ortaggi in salamoia, riso e dessert di tofu.
5. Dormire in un Ryokan tradizionale
Non puoi dire di aver sperimentato l’autentica ospitalità nipponica fino a quando non soggiorni in un vero ryokan, gli alberghi tradizionali che sembrano usciti da una stampa d’epoca. Giardino zen, cameriere in kimono, porte scorrevoli, pavimenti formati da tatami, futon al posto dei letti e ikebana ovunque sono la regola nella maggior parte dei ryokan.
E non fa eccezione il Ryokan Shinsen di Takachiho, uno dei migliori della regione, dove ho alloggiato durante i primi giorni del mio viaggio a Kyushu, sperimentando così un’ospitalità elevata quasi a forma d’arte, dove nulla è lasciato al caso per farvi sentire completamente a vostro agio. Nella mia camera, per dire, c’era anche la vasca dell’ofuro, il caldissimo bagno d’acqua termale che lascia la pelle morbida e liscia come seta.
6. Assistere allo spettacolo di danza Takachiho Yokagura
Ogni notte, da novembre a febbraio, nel santuario di Takachiho si può assistere all’antico rituale del Takachiho Yokagura, una sorta di danza-teatro popolare di ringraziamento a Ujigamisama per il raccolto che si perpetua da tempo immemorabile, tanto che dal 1978 è Patrimonio nazionale intangibile culturale popolare.
Mi aspettavo qualcosa di mistico, visto che eravamo in una sorta di tempio o santuario, e invece mi sono ritrovata in un salone circondata da spettatori che si sbellicavano dalle risate, per cui ho dedotto che lo spettacolo dovesse essere anche piuttosto divertente.
7. Mangiare il micidiale fugu, il pesce più velenoso del mondo
Durante il mio viaggio in Giappone ho avuto anche l’opportunità di assaggiare il micidiale fugu, il pesce più velenoso del mondo, e ovviamente non me la sono fatta sfuggire. Niente paura, comunque, perché il rischio di rimanerci secchi è praticamente pari a zero.
Considerato una vera prelibatezza, il fugu viene servito solo ed esclusivamente in ristoranti che possono fregiarsi di apposita licenza e cucinato da cuochi certificati che sanno come trattare questo pesce eliminando le parti che contengono la velenosa tossina. Uno di questi ristoranti è Tekisanzo, ambientato in una dimora tradizionale del 1915 nel caratteristico villaggio di Hiji.
E’ qui, in un’elegante sala da pranzo affacciata sulla baia di Beppu, che ho gustato il mio primo pranzo a base di fugu, composto da diverse portate splendidamente decorate, tra cui il fugu sashimi di fettine sottilissime disposte in un piatto a formare una specie di crisantemo. Il locale è molto rinomato in tutto il paese, tanto che ci sono buongustai che arrivano apposta da Tokyo per una cena di fugu. Se volete regalarvi questa gustosa quanto temeraria esperienza, vi conviene quindi prenotare con largo anticipo, mettendo in conto una spesa di almeno 90 euro a persona.
8. Attraversare la Caldera del Monte Aso a bordo del “One Piece” Train
Tra cosa vedere nel Kyushu non possono certo mancare i vulcani. Spostandoci nella prefettura di Kumamoto, visitiamo quindi quella che è considerata una vera meraviglia geologica, ovvero la Caldera del Monte Aso, che è tra le più estese del mondo. Per farvi un’idea delle dimensioni, vi basti sapere che misura 25 chilometri di lunghezza per 18 di larghezza e comprende una quindicina di coni vulcanici, tra cui il Naka-dake, il più grande vulcano attivo del Giappone e tra i maggiori al mondo.
Mi aspettavo quindi vi vedere fumarole e pennacchi di fuoco ovunque, e invece nulla. Ovviamente, il giorno della mia visita non c’era la benché minima attività vulcanica in corso, nemmeno un’esile scia di fumo. Così per consolarmi mi sono fatta un giro sul “One Piece Train”, un trenino turistico decorato con i personaggi dell’omonimo manga, che collega la stazioncina di Hitoyoshi-Onsen con Yunomae. 25 chilometri tra paesaggi bucolici nel cuore della caldera, rallegrati dalle canzoncine dei manga a bordo e dai sorrisi della gente che si ferma a salutare al passaggio del treno.
9. Ammirare il Castello di Kumamoto
Scesi dal trenino dei manga, abbiamo proseguito in bus verso Kumamoto, storica città sulla costa occidentale di Kyushu, che vale una sosta anche solo per ammirare il magnifico castello di Kumamoto, tra i più famosi del Giappone. Purtroppo, a causa di un recente terremoto, il palazzo non è agibile, ma lo si può vedere soltanto dall’esterno, seguendo il perimetro del musha-gaeshi, 12 chilometri di mura di cinta innalzate quattro secoli fa contro gli attacchi di ninja e invasori.
10. Incontrare uno degli ultimi artigiani di katana
E a proposito di ninja, scopro che a breve distanza da Kumamoto vive Matsunaga Genrokurou, uno degli ultimi fabbri giapponesi specializzati nella creazione di katana, le tradizionali spade a lama curva usate nell’era feudale da ninja e samurai. In tutto il Giapppone sono rimasti in 200, a Kyushu sono una trentina.
Matsunaga ha la sua fucina a fianco di una linda villetta di campagna che è anche il ritrovo degli appassionati dell’antica arte dei combattimenti con le nobili spade dalla lama curva, diventata ormai una disciplina sportiva, come la scherma in occidente. La nostra visita cade proprio nel giorno di allenamento e così, dopo aver visto alcune fasi della lavorazione di una katana, assistiamo anche all’esibizione di un gruppo di moderni samurai. Banzai!