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Anacapri cosa fare e vedere in un week-end

Anacapri

C’è la Capri della Piazzetta, del jet set, dello shopping extra-lusso, dei panfili e dei Faraglioni. E poi c’è Anacapri, l’altro comune dell’isola, che è tutta un’altra storia. Qui non si rincorrono frettolosamente gli echi della Dolce Vita che fu, ma ci si prende il tempo per assaporare la vita dolce di una delle isole più fascinose del Mediterraneo.

Ed è esattamente ciò che ho fatto durante il mio recente week-end a Capri per il blogtour #Anacapriwhynot in collaborazione con #TBnet, dedicato esclusivamente a Anacapri cosa vedere dei suoi tesori più o meno nascosti. Se volete seguirmi, oltre a un paio di Capri pants d’ordinanza, non dimenticate di mettere in valigia anche delle scarpe comode, perché vi avverto che ci sarà da camminare, e molto.

Anacapri cosa vedere

Anacapri centro

Per entrare subito nel mood isolano, sbarcati a Marina Grande prendete uno dei tipici taxi cabriolet che in un batter d’occhio vi porterà in paese percorrendo la bella strada panoramica che a ogni curva regala scorci del porto di Capri e del Golfo di Napoli. Certo, ci sono anche i bus di linea, sicuramente più economici, ma vuoi mettere il piacere di una corsa in auto con il vento tra i capelli, come una diva degli Anni Cinquanta?

A Anacapri centro comunque l’auto non serve, visto che è in gran parte pedonalizzato e si gira tranquillamente a piedi. Lasciatevi sedurre dall’atmosfera vivace e rilassata del borgo mediterraneo, con le case imbiancate, le piazzette silenziose e i giardini segreti svelati da cascate di bouganville e profumo di gelsomino nell’aria.

Villa San Michele

Il più famoso di tutti, tutt’altro che segreto, anzi famosissimo, è quello di Villa San Michele, che fu la residenza di Axel Munthe, medico, scrittore e collezionista d’arte di origine svedese, che la costruì a fine ‘800 sul luogo di un’antica villa imperiale romana. Stipata di arredi d’epoca e opere d’arte, è rimasta tale e quale lui la lasciò.

Ma la vera meraviglia è il giardino, un sogno romantico disseminato di essenze rare e mediterranee, marmi e statue antiche, che non per niente l’anno scorso è stato premiato come il Parco più Bello d’Italia. Il motivo? Imboccate il suggestivo viale pergolato che si apre in terrazze e punti panoramici, fino a culminare in uno spettacolare belvedere su Capri e il Golfo di Napoli e lo capirete al volo anche voi.

Anacapri
Il parco di Anacapri Villa San Michele

Chiesa di San Michele

Non meno stupefacente, ma di tutt’altro genere, è anche il giardino custodito nella chiesa di San Michele, affacciata su una piazzetta del centro storico. Entrate e nella penombra vi si rivelerà un capolavoro unico al mondo: il pavimento settecentesco maiolicato composto da oltre 2500 riggiole (le tipiche mattonelle napoletane) che raffigura il Paradiso Terrestre con la cacciata di Adamo ed Eva.

Un’opera del maestro maiolicaro Leonardo Chiaiese che da sola vale il viaggio ad Anacapri. Salite la scala a chiocciola che porta nella cantoria e potrete ammirare questo tappeto di maiolica in tutta la sua magnificenza.

Poi scendete nella navata e percorrete le passerelle di legno per ammirarne da vicino i minuziosi dettagli: dallo zoo fantastico di animali reali e mitologici posto vicino all’ingresso, alla scena centrale dell’Arcangelo Michele con la spada infuocata che caccia Adamo ed Eva, al grandioso Albero della Vita sotto un cielo tempestato di stelle.

Anacapri
Il pavimento maiolicato della chiesa di San Michele

Tradizioni e antichi quartieri di Anacapri

Allegre maioliche colorate decorano anche le panchine sparse per il centro storico. Queste però sono moderne, opera del maestro Sergio Rubino che può essere in un certo senso considerato l’erede di Chiaiese. Cercatele se volete riposarvi un po’ prima di proseguire la passeggiata.

Le più belle sono quelle di piazza Diaz, sulla quale si apre la chiesa di Santa Sofia, dove si venera Sant’Antonio, patrono di Anacapri, festeggiato ogni anno con la tradizionale processione del 13 giugno per le vie degli antichi quartieri cittadini: Porta, Catena, Torre, Pietre e Boffe. Proprio alle spalle della chiesa di Santa Sofia si snoda quello delle Boffe, forse il più caratteristico, tutto vicoli e piazzette.

Anacapri
Noi! Michela, Alessandra, Silvia, Federica ed io: cinque travel blogger alla scoperta di #Anacapriwhynot

Potete esplorare il paese per conto vostro, ma se preferite visitare Anacapri con un insider che vi faccia scoprire gli angoli più curiosi e nascosti dell’isola, potete contattare l’Associazione Culturale Kaire Arte Capri. Non semplici guide, ma giovani professionisti impegnati nella valorizzazione e promozione del patrimonio isolano attraverso visite guidate e percorsi tematici.

Il tesoro della Casa Rossa

Passeggiando per il centro storico, non vi sfuggirà di sicuro un bizzarro edificio dipinto in rosso pompeiano. Si tratta della Casa Rossa, appunto, dimora del colonnello americano John Clay McKowen, un altro dei tanti viaggiatori ottocenteschi che sbarcarono a Capri per poi non lasciarla più, stregati dai paesaggi e dall’atmosfera dell’isola.

All’interno, tra varie opere d’arte e reperti archeologici, potete ammirare un tesoro davvero unico come le statue che decoravano la celebre Grotta Azzurra, che a differenza di quanto molti pensano non si trova a Capri, bensì nel territorio di Anacapri.

Anacapri
La Casa Rossa

Hotel Anacapri: Villa Ceselle

E’ invece dipinta di un bel giallo brillante l’elegante Villa Ceselle, che fu a lungo ritrovo di artisti e intellettuali di passaggio nell’isola. In posizione defilata, ma comunque comoda al centro, oggi è un accogliente hotel di charme che è stato la mia “home away form home” durante il soggiorno ad Anacapri.

Anacapri
Villa Ceselle

Il punto forte dell’ospitalità a Villa Ceselle? Sicuramente le colazioni principesche, dove non mancano mai brioche e dolci appena sfornati, come la mitica torta caprese o le sfogliatelle napoletane. Immersa in un giardino mediterraneo, ha solo una decina di camere, rinnovate di recente nel classico stile caprese.

Non c’è il ristorante, ma i proprietari gestiscono anche Da Gelsomina alla Migliara, una delle più rinomate tavole dell’isola…Ma di questo vi parlerò nel prossimo post su Anacapri.

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