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Gualtiero Marchesi svela i suoi luoghi del cuore al festival Viaggiando il Mondo

Gualtiero Marchesi

Cinque giorni fitti di eventi, racconti e voci di viaggiatori che hanno catalizzato l’interesse dei visitatori del Porto Antico, che attratti dal grande tendone dello SpazioIncontro Viaggiandoilmondo entravano anche solo per curiosità e si ritrovavano invece catapultati in mondi lontani. Affascinati dalle storie e le suggestioni dei grandi viaggiatori che si alternavano on stage con il loro bagaglio di esperienze tutte da raccontare. Questo è stato il festival Viaggiando il Mondo, la kermesse intorno al viaggio che nei giorni scorsi abbiamo seguito live da Genova.

Bella la carica di energia trasmessa dai tanti protagonisti di incontri e talk show, alcuni sconosciuti al grande pubblico, ma che alla fine sembrava di conoscere da sempre, perché succede così, tra la gente del viaggio. Altri, al contrario, sono decisamente famosi, magari non in quanto viaggiatori, ma comunque personaggi sempre in giro per il mondo per motivi legati a prestigiose professioni.

Come nel caso di Gualtiero Marchesi, lo chef italiano più noto nel mondo e fondatore della “nuova cucina italiana”, protagonista a Viaggiando il Mondo di un’intervista con la giornalista Beba Marsano sul tema del viaggio, in cui ha rivelato i suoi luoghi del cuore, che vogliamo condividere con voi a chiusura del Festival Viaggiando il Mondo.

Curiosi di conoscere le mete, i gusti e i posti preferiti dal Maestro degli chef italiani?

Ecco allora la sua personalissima agenda, legata ovviamente alle sue grandi passioni: la tavola, manco a dirlo, e l’arte.

La meta preferita dal punto di vista gastronomico?

Gualtiero Marchesi: Il Giappone e Tokio in particolare, con il suo spettacolare mercato del pesce, dove mi hanno fatto assaggiare un gambero crudo.

Il ristorante dell’anima?

G.M. Il ristorante di Paolo Lopriore al Grand Hotel di Como, un creativo vero che ha nel sangue la cucina.

Come sceglie il ristorante in cui mangiare in una città che non conosce?

G.M. Niente guide, vado per casualità e ispirazione.

Il piatto prediletto?

G.M. Spaghetti col caviale, un piatto che riabilita un ingrediente semplice come gli spaghetti.

L’incontro papillare che l’ha maggiormente commosso?

G.M. Le frittelle di baccalà di una bontà unica mangiate in un ristorante di Novi Ligure.

Preferisce viaggiare in Italia o all’estero?

G.M. Quest’anno ho in programma tre viaggi: a Sanpietroburgo per visitare l’Hermitage, a Marrakech dove starò in un bellissimo riad, e a Londra, la mia città d’elezione.

Un angolo d’Italia che le fa battere il cuore?

G.M. In realtà sono molti, Urbino, San Gimignano, Assisi, i Navigli di Milano, in particolare il vicolo dei Lavandai. E poi la trattoria Ai Due Platani di Coloreto di Parma, per i tortelli di zucca.

Cosa cerca in un viaggio? G.M. Il paesaggio prima di tutto, poi cerco opere d’arte.

Il compagno di viaggio ideale? G.M. Una donna, sempre, che sia colta, simpatica.

Il compagno di tavola ideale?

G.M. Qualcuno che con te partecipa, capisce, gusta.

Il viaggio della vita?

G.M. In Giappone, dove ho lavorato per un mese nel ristorante di un hotel di 1990 camere.

Il luogo ideale per una vacanza?

G.M. Mi piacerebbe tornare nel paese di mio padre, San Zenone Po, conosciuto come il paese dei cuochi, dove sono cresciuto.

Un luogo del cuore in Liguria?

G.M. I carrugi a Genova.

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