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Pasqua in Israele, tra riti sacri e antiche tradizioni

Pasqua in Israele - Gerusalemme

Vivere i riti della Pasqua in Israele, ripercorrendo i luoghi in cui si svolse la Passione di Cristo, è un’esperienza da fare almeno una volta nella vita, indipendentemente dal proprio credo religioso. Anche perché questo è l’unico luogo al mondo in cui riti sacri cristiani, ebraici e ortodossi s’intrecciano e a volte (dipende dal calendario!) le cerimonie finiscono con l’accavallarsi negli stessi giorni e luoghi, amplificando il clima di festa con pellegrini provenienti da tutto il mondo.

Quest’anno, per esempio, la Pasqua cristiana cade il 5 Aprile, sovrapponendosi all’inizio delle celebrazioni della festività di Pesach, la Pasqua ebraica, che commemora l’Esodo dall’Egitto del popolo ebraico guidato da Mosé.

Chiamata anche Festa della Libertà, in quanto simboleggia la liberazione dalla schiavitù, enfatizzata nei rituali e nelle preghiere, Pesach è una ricorrenza da vivere in famiglia, durante la quale si osserva il precetto di mangiare matzah, cioè pane non lievitato, come fu costretto a fare il popolo di Israele fuggendo precipitosamente dall’Egitto.

Più o meno negli stessi giorni, invece, per i cristiani la Città Vecchia di Gerusalemme e le colline circostanti tornano a essere lo scenario in cui si compie la rievocazione della Settimana Santa, dalla Processione delle Palme alla Risurrezione di Cristo.

Una tradizione peraltro nata proprio qui, agli albori del Cristianesimo, e poi diffusasi in Occidente, ma che ogni anno continua ad attrarre a Pasqua in Israele migliaia di pellegrini da tutto il mondo. Se avete in programma un viaggio in Terra Santa a Pasqua, potrebbe allora esservi utile sapere come e dove si svolgono i riti della Settimana Santa per organizzare al meglio il vostro itinerario.

I riti sacri della Pasqua in Israele

Le celebrazioni iniziano la Domenica delle Palme, con la solenne cerimonia mattutina della benedizione delle Palme nella basilica del Santo Sepolcro, seguita poi dalla festosa processione di fedeli che dal santuario di Betfage discende il Monte degli Ulivi, cantando inni e agitando fronde di palma in memoria dell’ingresso trionfale di Gesù a Gerusalemme.

Un momento gioioso e di grande devozione, che secondo la tradizione del Vangelo precede l’arresto di Cristo. Al corteo, guidato dal Patriarca di Gerusalemme insieme al Custode di Terra Santa, partecipano di solito anche le varie comunità religiose presenti in Terra Santa, tra cui cristiani copti dell’Egitto e protestanti delle varie Chiese presenti a Gerusalemme.

I riti della Passione riprendono il Giovedì Santo con la commemorazione dell’Ultima Cena e la cerimonia della lavanda dei piedi celebrata dal Patriarca latino al Santo Sepolcro, in ricordo delle ore precedenti l’arresto di Gesù nel Getsemani, il luogo del tradimento di Giuda. Qui si trova la basilica dell’Agonia che custodisce la nuda pietra su cui si consumò la notte di passione di Gesù, dove in serata si radunano i fedeli per la meditazione dell’Ora Santa.

Il Venerdì Santo, lungo la via Dolorosa all’interno della città vecchia, si svolge la solenne Via Crucis guidata dal Patriarca latino e dal Custode di Terra Santa, che ripercorre i luoghi della passione di Cristo, dalla condanna alla morte sul Golgota, secondo una devozione che si fa risalire a San Francesco e al suo viaggio in Medio Oriente, in seguito al quale il Santo di Assisi fondò l’Ordine dei Frati Minori, che ha proprio la missione di Custodia di Terra Santa.

La Via Crucis parte dal cortile della scuola musulmana el-’Omariyya, davanti al convento francescano, dove si trova la I stazione, e dopo aver attraversato il cuore della città vecchia, giunge alla Basilica del Santo Sepolcro, all’interno della quale si officiano le ultime cinque stazioni.

La X e l’XI stazione, cioè le soste della svestizione e della crocifissione, si compiono nella cappella della Crocifissione, proprietà dei Latini, mentre la XII stazione, che rievoca la morte in croce, si trova nella Cappella del Calvario, che appartiene invece ai Greci Ortodossi.

La proprietà del Santo Sepolcro è infatti suddivisa tra ben sei confessioni cristiane: oltre ai Latini e ai Greci, ci sono anche Armeni, Copti, Siriani ed Etiopi. Una divisione secondo lo Status Quo stabilito nel XIX secolo, cioè l’insieme di tradizioni storiche, leggi e regolamenti, che stabiliscono i rapporti e le attività all’interno delle Basiliche che sono di proprietà comune a più confessioni cristiane.

Dopo la Via Crucis si svolge il funerale di Cristo, che rievoca la deposizione del corpo di Gesù nel sepolcro: si tratta di un evento unico della chiesa di Gerusalemme, cui fa seguito, il sabato, la grande veglia di Pasqua. La domenica, infine, esplode la festa della Resurrezione, e conviene quindi arrivare al mattino presto nella Basilica del Santo Sepolcro per assistere alla messa solenne di Pasqua celebrata dal Patriarca latino e la processione solenne attorno alla tomba di Gesù.

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