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Come migliorare il tuo inglese a spasso per le strade di Londra

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L’inglese è una lingua strana. Nei secoli ha oltrepassato confini geografici e culturali, conquistato paesi lontanissimi nello spazio e nel tempo, si è ritrovata sulle bocche di generali, grandi leader politici e campionesse sportive, per finire etichettata con l’ingrato marchio di lingua facile da apprendere e parlare. Ma è veramente così?

Sarà per via della sua grande capacità di sintesi, di esprimere concetti in maniera chiara e decisa, ma l’inglese viene spesso visto come esatto opposto dell’italiano. A una prima occhiata, infatti, la nostra lingua sembra essere fra le poche a poter vantare un vocabolario ricco, denso di sfaccettature e differenti declinazioni. A ben guardare però esistono casi che sembrano ribaltare completamente questa credenza comune.

Prendiamo un esempio pratico. Stiamo progettando di trasferirci a Londra, che sia per lavoro o per studio non importa. Abbiamo preparato al meglio la partenza, pensato a tutti i dettagli del viaggio nei minimi particolari. Magari abbiamo anche frequentato una scuola inglese Roma, per non ritrovarci subito impreparati al primo esame di lingua con l’impiegato dell’aeroporto di London Heathrow.

Arrivati nella splendida capitale, cominciamo a cercare casa e incontriamo un piccolo problema: a differenza dell’italiano, in inglese il termine casa può essere tradotto con house oppure home. Con il primo gli anglosassoni si riferiscono all’alloggio inteso come spazio fisico, con il secondo invece chiamano la dimora dove abitano i sentimenti.

Dopo aver visitato qualche appartamento, abbiamo finalmente trovato un luogo accogliente dove rientrare stremati dalle scorribande notturne intorno Piccadilly Circus. Ma la vita a Londra non procede solo con visite fra i saloni della National Gallery o a scattare selfie davanti il Big Ben.

Tutto questo vagabondare intorno la città ci ha messo una gran fame. Entriamo in uno dei più celebri ristoranti di Londra come la steakhouse Goodman Canary Wharf per provare i deliziosi secondi della tradizione culinaria inglese. Altro problema, perché anche in questo caso l’inglese differenzia il vocabolo carne in meat, che è la carne animale, e flesh, cioè quella umana e no, non commestibile.

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Superato senza troppe difficoltà anche lo scoglio gastronomico senza farci passare per cannibali, è ora di darsi a un po’ di sano shopping in uno dei più famosi centri commerciali del mondo: i grandi magazzini Harrods, situati nel quartiere di Knightsbridge, sono il negozio più grande d’Europa. Credete che uno spazio di 90.000 metri quadrati possa bastare alle vostra fame di compere?

Anche nei mesi autunnali le temperature in Inghilterra posso diventare molto rigide.
Decidiamo così di attrezzarci al meglio e cerchiamo in giro un giubbino di pelle alla moda, in grado di tenerci al caldo e al passo coi tempi. Attenzione però: skin è per gli inglesi l’epidermide umana, mentre leather si riferisce a quella che indossiamo.

Completata anche quest’ultima task siamo finalmente pronti per goderci un po’ di sano relax. Nella penombra della nostra nuova stanza ripensiamo a casa, a quelli che abbiamo lasciato lì, famiglia, amici o qualcuno di speciale. Con nostalgia ci tornano alla mente tutti sentimenti che nutriamo per loro, affetto, fratellanza, amore. Forse è solo in questo momento che gli inglesi si dimostrano più sintetici di noi, perché loro chiamano love tutte le dinamiche del cuore.

Articolo realizzato in collaborazione con Wall Street English.

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