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Grottaglie, il Quartiere delle Ceramiche

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Cosa vedere a Grottaglie: visitiamo il Quartiere delle Ceramiche, cuore dell’artigianato tipico della cittadina della Puglia.

Allegre, colorate, inconfondibilmente mediterranee, tanto che vien voglia di comprarle tutte per portarsi a casa uno scampolo di solarità pugliese. Stiamo parlando delle ceramiche di Grottaglie, opere che testimoniano un patrimonio storico e culturale visibile lungo i vicoli del Quartiere delle ceramiche.

Un museo a cielo aperto, che ospita le botteghe dei maestri e nasconde gli antichi laboratori ricavati nella roccia. È così che Grottaglie, Cryptae aliae (molte grotte), accoglie i suoi visitatori. Un museo vivo, diffuso tra oltre 50 botteghe artigiane, dove le mani, sporche e precise, cesellano e dipingono.

Mani impastate con la creta lavorano al tornio. Ne assecondano i movimenti, il suo ruotare, fino a far prender forma all’argilla. È da qui che nascono le opere in terracotta: vasi, utensili, statue e, appunto, pumi e pupe, quest’ultime prosperose e baffute.

I pumi si notano subito sui balconi della città. Il pumo (lu pumu, nel dialetto locale) è, infatti, una sorta di ampolla in terracotta a forma di bocciolo, colorata o decorata, in modo intenso. Blu, rossa, bianca, verde, gialla ocra. È una rosa che sboccia. Il nuovo che arriva. Un segno di buon augurio e prosperità da regalare a chi si vuole bene. È una delle tipiche realizzazioni dei ceramisti grottagliesi, che decora ringhiere e pietre dell’antico centro storico, in segno di fortuna e prosperità.

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Museo diffuso delle Ceramiche a Grottaglie

Grottaglie il Quartiere delle Ceramiche

Ma camminando per Grottaglie nel Quartiere delle Ceramiche, osservando il lavoro dei suoi ceramisti, non si possono che notare le tante Pupe con i baffi esposte in vetrine e salotti. I maestri ceramisti grottagliesi le realizzano a forma di bottiglia antropomorfa. Dietro questa figura si cela una storia, mista a leggenda, del seicento, che racconta del contadino che si travestì perfettamente da donna, per presentarsi al cospetto del signorotto, intento a esercitare con la sposa del contadino, il tanto odiato ius primae noctis. L’intenzione del bracciante era di rivelarsi al nobile al momento giusto, per infiggergli una coltellata.

L’agguato non si concretizzò, perché il signorotto si accorse nottetempo dei baffi dimenticati dal ragazzotto nel travestimento. La tenzone finì bonariamente, a vino, appunto, il migliore prodotto dal contadino, da elargire ogni anno al nobile, quale pegno, in cambio della sua vita e dell’onore preservato della sua sposa. Di qui, queste grandi opera in terracotta dipinta a mano che riproducono la Pupa, vale a dire il contadino travestito da donna, baffuta.

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Museo diffuso delle Ceramiche a Grottaglie

La città offre a chi la visita uno scenario unico nel suo genere. È sufficiente affacciarsi e incamminarsi tra le strade strette, che s’incuneano sul poggio nel quale il Quartiere è stato ricavato millenni fa dalla roccia, per conoscere da vicino la tecnica di veri e propri artisti capaci di cimentarsi in utensili tradizionali come innovare attraverso opere dal valore artistico assoluto, sperimentando tecniche, forme e colori.

Per saperne di più su quest’arte che affonda le radici addirittura nella Magna Grecia, non perdetevi il Museo del Ceramica, con le sue cinque sezioni che custodiscono la tradizione artigianale locale, nel trecentesco Castello Episcopio, che fino al 18 settembre ospita anche la bella Mostra della Ceramica dedicata alle Suggestioni e ai Colori di Puglia.

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