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Fumare il narghilè, guida alla tradizione mediorientale della shisha

narghilè

Nella cultura mediorientale fumare il narghilè è considerato uno dei piaceri della vita. Una passione, quella per le pipe ad acqua, che si sta diffondendo sempre più anche nelle nostre città con l’apertura di numerosi shisha bar. Locali dall’atmosfera piacevolmente rilassata, spesso caratterizzati da un décor etnico che ci trasporta idealmente nella magia di un suq orientale, dove poter fumare il narghilè in tutta tranquillità: un vero e proprio rito che simboleggia l’unione, l’amicizia, la fratellanza, e coinvolge tutti i cinque sensi.

In primo luogo, il narghilè è infatti un oggetto visivamente affascinante, il cui funzionamento coinvolge il tatto. Il gusto e l’olfatto sono invece soddisfatti attraverso l’aspirazione del fumo, mentre l’acqua gorgogliante accarezza dolcemente l’udito. Una combinazione a dir poco piacevole e rilassante che ne ha decretato il successo crescente.

Cos’è il narghilè

Un narghilè è fondamentalmente una pipa ad acqua destinata al fumo di miscele di tabacco aromatizzato e a basso contenuto di nicotina, il cui livello viene ulteriormente ridotto dall’azione dell’acqua all’interno della pipa. Spesso realizzato in vetro, il narghilè dispone di due o più steli flessibili da cui aspirare il fumo raffreddato dall’acqua ed è composto da quattro parti: Agizlik (bocchino), Lüle (la parte superiore del narghilè), Marpuç (il tubo) e il Gövde (il corpo del tubo che è riempito d’acqua).

Origini del narghilè

Si ritiene che il narghilè abbia avuto origine diversi secoli fa in India o in Persia e da lì si sia poi diffuso nel resto del mondo arabo. Inizialmente pare fosse composto da gusci di noci di cocco e solo in seguito, quando il narghilè inizia a essere realizzato con il vetro, viene chiamato anche shisha, termine con il quale in genere si indica la miscela di tabacco, ma che in realtà si riferisce alla base in vetro.

E’ in Turchia che il narghilè si evolve fino a raggiungere la raffinata forma attuale, diventando nel XVII secolo un pilastro della vita sociale dei caffè turchi e, successivamente, di tutto il Medio Oriente. A quel tempo risale l’abitudine di riunirsi nei caffè per fumare insieme, scambiarsi notizie, storie o semplicemente condividere momenti tranquilli e meditativi.

Una tradizione giunta intatta fino a noi, che possiamo rivivere nei shisha bar o anche a casa nostra, acquistando un narghilè nei negozi specializzati, anche online.

Il galateo del narghilè

A differenza della sigaretta, fumare il narghilè è quindi a tutti gli effetti un’attività sociale e, come ogni evento di questo tipo, segue regole di galateo generalmente non scritte, ma che è utile conoscere per vivere al meglio questa esperienza conviviale.

Innanzitutto, il narghilè è progettato per essere utilizzato esclusivamente con le speciali miscele di tabacco shisha e nient’altro: evita quindi di usare il tabacco ordinario, il cui gusto non risulterebbe altrettanto gradevole.

Raffreddato e filtrato dall’acqua, il fumo leggero e piacevole infonde i sensi, inducendo una lenta respirazione meditativa che ben si addice ad accompagnare conversazioni, ma anche la tranquilla contemplazione e lo studio.

I fumatori più esperti consigliano anche di utilizzare sempre il carbone appropriato, appositamente realizzato per fumare il narghilè, da preferire ai normali bricchetti di carbone che possono anche causare spiacevoli intossicazioni. Quando fumi, assicurati che il carbone non si surriscaldi, bruciando così il tabacco shisha e conferendogli un sapore amaro.

Quando si fuma in gruppo, è buona educazione lasciare al proprietario il primo tiro. Quando una persona finisce di fumare, non passa mai il narghilè direttamente al fumatore successivo, ma appoggia il tubo sul tavolo per consentire agli altri di usarlo.

Se stai usando un narghilè monotubo e ognuno ha il proprio boccaglio, toglilo sempre dal tubo prima di passarlo. Se invece stai usando un boccaglio comune, assicurati di pulirlo prima di passarlo agli altri.

Due le cose da evitare assolutamente, quando si fuma il narghilè in gruppo: soffiare il fumo in faccia a un’altra persona e usare il carbone che riscalda il tabacco del narghilè per accendere una sigaretta, considerata un’azione estremamente scortese. Se proprio non se ne può fare a meno, meglio allontanarsi dal gruppo per fumare la sigaretta.

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